AIDS IS NOT DEAD 2012

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Il 1° dicembre 2012, Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, parte come ogni anno,Aids Is Not Dead, la campagna di sensibilizzazione all’interno dei nostri saloni in Italia e all’estero, con la distribuzione  di condom personalizzati.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’UNAIDS – il Programma delle Nazioni Unite contro l’Hiv/Aids – le persone contagiate dall’Hiv in tutto il mondo sono 33,4 milioni.

Per tutto il mese di dicembre ogni profilattico sarà venduto al valore simbolico di 1 euro: l’intero ricavato sarà destinato al progetto Fermiamo l’Aids sul nascere del Cesvi, che ha l’obiettivo di prevenire la trasmissione del virus Hiv da mamma sieropositiva a neonato, assicurare assistenza medica ai malati, attivare programmi di assistenza alimentare e psicologica, promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione, supportare strutture a favore degli orfani dell’Aids in Zimbabwe, Congo e Sudafrica.

Nella sola Africa sub-sahariana si contano 22,4 milioni di persone che vivono con l’Hiv, ovvero il 67% dei sieropositivi su scala mondiale. In questa regione 14 milioni di bambini sono orfani a causa del virus e il tasso di donne affette da Hiv tocca il 60%, con un altissimo rischio per i neonati. Si calcola infatti che 390 mila bambini siano stati contagiati, quasi tutti dalla madre durante la gravidanza o l’allattamento. A ciò si aggiunge un altro grave elemento: nell’Africa sub-sahariana, 12 milioni di persone non hanno ancora accesso alle cure con antiretrovirali.

ContestaRockHair, vuole ricordare che ancora oggi sull’Aids regna una grave mancanza d’informazione, soprattutto tra i giovani. In particolare nei Paesi più evoluti il calo significativo dei casi di decesso fa pensare che il pericolo di contagio sia scongiurato, mentre in realtà i dati sulla diffusione aumentano in modo preoccupante. La mortalità per Aids sembra essere un problema che riguarda solo i Paesi poveri, ma è necessario ricordare che il virus Hiv continua a diffondersi anche nei Paesi occidentali dove, grazie alle terapie, non si muore più di questa malattia. La  percentuale di persone che scoprono di essere sieropositivi solo dopo la diagnosi di Aids conclamato è aumentata. Dunque una parte rilevante di persone infette, soprattutto fra coloro che hanno acquisito l’infezione per via sessuale, ignora per molti anni la propria sieropositività: ciò gli impedisce di essere curato tempestivamente e di adottare quelle precauzioni che potrebbero diminuire il rischio di diffusione dell’infezione.